mercoledì 21 marzo 2018

Le nostre Parole in Movimento

Le nostre parole in movimento

Eravamo in tanti nell’aula multimediale dell’Ala Ovest, tutti un po’ emozionati, di certo non spaesati grazie all’accoglienza delle professoresse. Così a suoni di musica, la carta bianca si colorava delle nostre emozioni e tra una collaborazione e l’altra sbocciavano nuove amicizie……

Vi raccontiamo alcune delle nostre esperienze personali:



“Per me questo progetto ha rappresentato la passione, la collaborazione, il divertimento, l’amicizia.
Nel corso delle lezioni, oltre a migliorare la mia capacità di scrittura, ho imparato anche a vincere la timidezza e la paura di non saper far bene le cose perché ho capito che l’importante è impegnarsi sempre al massimo.
Conoscevo già alcuni compagni, ma dopo ho fatto amicizia anche con altri; insieme ci siamo divertiti davvero tanto, ci siamo scambiati spesso idee, opinioni e ci siamo consultati per trovare spunti ed ispirazione.”
Iengo Genoveffa

“Ora che questo corso pon sta per terminare sento che l’atmosfera è cambiata, non è più timida e imbarazzata, ma libera ed armoniosa. Le amicizie si sono rafforzate come le nostre menti con la carta e la penna. I testi, le poesie e le filastrocche non sono più le stesse…migliorano sempre di più di volta in volta. Adesso non è più un assolo musicale, ma una sinfonia perfetta che continua all’infinito verso nuovi orizzonti da scoprire.” 
Cinicolo Salvatore
“Le nuove amicizie nate mi sono servite molto per imparare a collaborare anche con compagni di altre classi. Grazie a questo corso ho imparato a scrivere meglio in italiano, a lavorare in gruppo e a sentirmi libera di esprimere le mie emozioni nella scrittura”.
Guerra Luisa
“Con le compagne del Pon ho stretto un legame abbastanza forte, non avevo mai conosciuto persone così gentili, dolci ed educate. Le emozioni vissute durante questo percorso mi sono servite a sviluppare la mia maturità e la mia conoscenza dell’italiano. Ho appreso tanti nuovi generi di scrittura, come la poesia, ed ho imparato ad esprimere i miei sentimenti e stati d’animo attraverso di essa.”
Giugliano Santa
In conclusione…
“Tra pochi giorni questo corso finirà e mi dispiace molto lasciarlo, perché ho imparato tanto grazie alla professoressa Marina e ai miei compagni, con cui ho condiviso nuove esperienze e emozioni e che ricorderò sempre con affetto e simpatia”.
Di Maso Antonia
“Posso dire che questo Pon mi ha permesso di liberarmi e sfogarmi semplicemente trascrivendo idee su un foglio di carta bianca. Mi dispiacerà separarmi dai miei amici e posso dire che lascerò un pezzettino del mio cuore in quest’aula dove ho provato gioia, divertimento e spensieratezza”.
Botta AnnaPia
“Di questo progetto porterò con me le moltissime cose imparate in queste settimane che mi saranno certamente utili in futuro”.
Capone Marissa
“Ricorderò sempre le nuove amiche conosciute durante questo progetto e la sensazione di calma, libertà e felicità che esso mi ha donato. Ricorderò sempre anche la professoressa Marina, che ha aiutato me ed i mei compagni e ci ha sostenuti in ogni situazione”.
Salierno Federica

“Questo pon ha rappresentato una delle più belle esperienze che ho vissuto in quest’anno scolastico”.
Castiello Antonia
“Non pensiate che un pon di italiano sia noioso e privo di emozioni... pensate al divertimento, alla libertà che i ragazzi sanno traferire dalla mente ad un semplice foglio di carta. Pensate a personalità diverse che collaborano insieme come infinite tonalità di colori su una tavolozza. Nessuno ha intenzione di dimenticare ciò che è stato vissuto e perciò troveremo un sistema per rimanere in contatto”.  
Marfella Giovanna

L’emozione più grande… è la mia! Mi avete “insegnato” a raccontare le emozioni con spontaneità, tutto ciò che porto con me è un pezzo del cuore di ognuno di voi! Grazie!
Prof.ssa Marina Esposito

lunedì 19 marzo 2018

Ammmor


POESIA “ Ammmor “

L’ ammmor è tutto quanto
è come un dolce canto,
è l’abbraccio di un padre
è il sorriso di mia madre,
è vivere felice
ed essere liberi come una fenice.
Chi conosce l’ammmor
avrà sempre tanto spazio nel cuore,
la dolcezza di un babà
e da tutti i pori sprizzerà felicità!



Esercizio di scrittura creativa a cura di Francesca Rotondetto I L

Cruciverba

Link Cruciverba


Cruciverba -  trascrizione digitale, gruppo Francesca, Lucio, Michelangelo e Costantino

mercoledì 21 febbraio 2018

Strano

Strano come il mondo
che spesso può sembrarti contro.
Strano come le persone
che ti fanno del male senza prestare attenzione.
Strano come gli amici
riescono a capirti,
ma allo stesso tempo potrebbero anche tradirti.
Strano come l’amore
che arriva all’improvviso
e riesce a strapparti un sorriso.
Strano come il cielo
che cambia umore assumendo tante sfumature di colore.
Strano come il mare
che riesce a renderti sereno col rumore delle onde.
Strano come gli alberi che sembrano solidi come cemento,
ma danzano ad un solo soffio di vento.
Strano come la vita
che ti avvolge in un velo i problemi e serenità.
Perché la vita è così,
ha in serbo per te tanti ostacoli da affrontare

infine come premio dà la salute e la felicità.

Laboratorio di scrittura lampo "Strano"
di Antonia Castiello

Maschi & Femmine

Maschi e femmine, un sottile spazio che divide anche non visibilmente i due. Uno spazio destinato fin da subito ad azzerarsi, creando una metà perfetta per l’altro, creando un legame alle volte fortissimo e capace di non dileguarsi neppure per le questioni più dure, mentre altre volte un legame infimo capace di consumare la persona con un leggero soffio.

Laboratorio di scrittura creativa Maschi&Femmine
di Giuseppe Marzano

Maschi&Femmine

Stanno sempre a litigare
e la femmina vuole sempre comandare.
Mentre il maschio la corteggia
lei invece temporeggia.
Lei lo fa aspettare
però non vuole rinunciare;
a tutti i costi lui vuole portarla fuori

e lei sprizza amore da tutti i pori

Laboratorio di scrittura creativa "Maschi & Femmine"
di Giuseppe Marzano, Siria Guerra e Annapia Botta

Maschi&Femmine

Maschi e femmine sono amore
che coincidono nel gran cuore.
Maschi e femmine spesso son guerra
sempre uniti su questa grande terra.
Maschi e femmine son come fiori
che sbocciano di tutti i colori.
Maschi e femmine son calore
tra un abbraccio che dura per ore.
Maschi e femmine son vita
che riescono a raggiungere una gran salita.
Maschi e femmine che ballano sulle note di una bachata
per concludere meravigliosamente la serata

Laboratorio di scrittura creativa "Maschi & Femmine"
di Castiello Antonia, Giugliano Santa e La Rosa Elisa

Caccia al tesoro!

Caccia al tesoro!




Laboratorio di fumetto a cura di Pasquale, Lucio, Costantino e Umberto.

Alla ricerca di se stessi!

Alla ricerca di se stessi!




Laboratorio di fumetto a cura di Giovanna, Giuseppe, Marissa ed Elisa.

lunedì 19 febbraio 2018

La redazione osserva 😜

La redazione osserva!


Laboratorio di fumetto a cura di Francesca e Maria Rosaria

Dal Bullo al Bello

Dal Bullo al Bello



Laboratorio di fumetto a cura di Santa, Tonia, Luisa, MariaPia e Genoveffa.

La TragiCommedia

La TragiCommedia




Laboratorio di fumetto a cura di Fedeica, Michelangelo, Michela Pia, Anna Pia, Siria,  Enrico, Rosa e Salvatore.

Mi ricordo...


Ricordo la prima volta che vidi mio padre piangere. Era esattamente 2 anni fa, un giorno buio di settembre in cui morì suo padre cioè mio nonno paterno. Lo vidi uscire dalla porta di casa con le lacrime agli occhi, appoggiarsi alla ringhiera e guardare fisso a terra.
Ricordo la mia prima comunione. È stata un’ emozione indescrivibile, non solo al ristorante, che si trovava a Castellammare, ma soprattutto in chiesa, quando ricevetti per la prima volta l’ ostia.
Ricordo la prima volta che ho guidato la macchina di mio padre. Era domenica 28 gennaio 2018 ed io e mio padre, di mattina, andammo al parcheggio dell’ ipercoop. È stato fantastico!
Ricordo la prima volta che andai sulla bicicletta senza rotelle. Ricordo che ero insieme ai miei cugini che mi aiutavano soprattutto nelle curve.
Ricordo il matrimonio di mia cugina. E pensare che a me non piace andare ai matrimoni, perché li trovo noiosi… ma a questo partecipai e mi divertii molto.
Ricordo quando ad un torneo calcistico io e la mia squadra, essendoci classificati primi, vincemmo la coppa ed io, avendo segnato più gol di tutti, vinsi il pallone originale della serie a .
Ricordo il primo giorno della prima elementare. Conoscevo tantissimi bambini con cui ero stato all’ asilo. Ero molto timido, ma, dopo poco tempo, feci amicizia con gli altri bambini che non conoscevo e ricordo che quel giorno avevo il sorriso stampato sul volto.
Ricordo il primo giorno di prima media. Sapevo che era una scuola molto importante e che era più difficile prendere voti alti e allora capii che mi dovevo impegnare molto e studiare ancora di più
Mi ricordo la prima volta in cui mi sono operato. Avevo 5-6 anni e a dire il vero non ero spaventato, ma avevo molta adrenalina in corpo anche perché mia mamma mi prendeva in giro e diceva che mi sarei addormentato. Io ero sicuro che non sarebbe successo, ma alla fine è successo perché mi hanno fatto l’anestesia.
Mi ricordo la vacanza più bella che ho trascorso finora. Sono andato insieme alla mia famiglia in Calabria, più precisamente a Santa Maria del Cedro. Il momento più bello è stato quando una sera siamo andati sulle giostra. C’erano due giostre che mi spaventavano, ma alla fine mi sono fatto coraggio e ci sono salito. E’ stato molto divertente!
Baldinucci Pasquale IL
Esercizio di scrittura creativa- emotiva 

Mi ricordo...


Mi ricordo quella giornata al mare.  Il sole batteva forte ed io, che avevo solo 7 anni, ero agitata perché avevo paura di tuffarmi. Ricordo che mio zio d’un tratto mi prese e mi gettò tra le onde, scherzando, ed io superai quel mio timore.
Ricordo quando nacque mio cugino. Ricordo la sofferenza di mia zia prima che nascesse e la stanchezza dei primi mesi perché piangeva sempre, ma, non appena si addormentava, si calmava. Ricordo quando mi chiamò “Sari” per la prima volta, visto che era piccino e non riusciva a pronunciare il mio nome per intero.
Ricordo quando mi dissero che mio nonno era morto. Ancora oggi mi chiedo come mai mi abbia lasciata così presto. Ricordo quel vuoto ed il senso di malinconia che mi pervade tuttora mentre penso a lui.
Ricordo quando feci il vaccino. Avevo delle fitte allo stomaco per la paura, mi dimenavo e gridavo mentre l’infermiera preparava la siringa. Quando l'ago appuntito entrò nel mio braccio, scoppiai a piangere. Poi non sentii più niente e provai sollievo.
 Ricordo il primo giorno di scuola. Tutti erano intimiditi e spaventati dalle prof e ansiosi di conoscere i nuovi compagni. Tra questi, però, c'era qualcuno che conoscevo: erano Michelangelo, mio cugino, e la mia amica Francesca e così mi rincuorai.
Ricordo quando andai alla festa della mia migliore amica. Mi aspettavo di conoscere molte ragazze, ma conobbi Matia, un ragazzo molto dolce a cui voglio tanto bene.
 Ricordo quando mia madre, per farmi una sorpresa, mi prese Laica, la mia cagnolina di razza meticcia. Ricordo anche di quando la vecchia padroncina la rivolle perché le mancava e gliela restituimmo. In seguito venni a sapere che l'aveva venduta di nuovo.
 Ricordo quando stavo per essere investita. Era il compleanno della mia vicina ed io stavo andando a farle gli auguri. Ed ecco che mi ritrovai davanti ad una macchina rosso fuoco che si fermò giusto in tempo.
 Ricordo che sin da piccola sono stata molto brava a cantare. Il mio cantante preferito era Justin Bieber, mentre ora amo alla follia Thomas Bocchimpani.
 Ricordo quando da piccola ricevevo tanti regali molto più belli di quelli di mia sorella e glieli prestavo sempre, mentre ora sono molto più gelosa delle mie cose.


Maria Rosaria Fraumeni IL
Esercizio di scrittura creativa - emotiva

lunedì 5 febbraio 2018

Le Interviste di Michelangelo e Giuseppe

Michelangelo e Giuseppe intervistano "Miniolimpiadi"

Il mio esistere

Il mio esistere è
nei suoi occhi assoluti,
blu come questo empireo stellato,
illimitato…
Il mio esistere è in ogni suo capello,
come bruscoli di renella trasparente
sdrucciolare sulla sua schiena,
come piroghe abbordate alla rada.
Il mio esistere 
in ogni suo respiro,
in ogni suo sospiro,
in ogni sua parola
effluire con un’anima sola.
Il mio esistere è
nell’evasione poetica…
Perché l’ispirazione in me,
può acquisire voce grazie all’esistenza in te…
Il mio esistere è
dove le amarezze della vita riaffiorano davanti alla predilezione
che non abbiamo saputo dare,
al potere
che non abbiamo saputo adoperare,
all’amore
che non abbiamo saputo dimostrare.

Scrittura libera
di Elisa La Rosa 2E

Semplicemente ... Ricordo...

Il ricordo è come una foto sbiadita,
ti resta incollato all’anima come una calamita.
A volte può essere ghiacciato come una granita,
o dolce come la tua vita,
come un arnese arrugginito
come un ago appuntito.
Altre volte ancora può sembrare una pagina pulita,
in cui semplicemente scribacchi la tua vita.
Il ricordo è come una pistola dallo Stato fornita,
da te custodita,
è come una bambola da tempo imbottita,
o come una ragazza mal nutrita.
Il ricordo è come la camiciola preferita,
o come la magia dell’amore sparita,
ancora è come una famiglia unita,
a volte come una donna tradita.
Il ricordo dell’amore è come una margherita,
nel campo fiorita,
o come una rosa appassita,
ed ingrigita.
Il tuo ricordo è come una laurea non conseguita,
come un’immagine rimpicciolita,
come una gonna infeltrita
che indossa una donna mal vestita.
Il tuo ricordo è come la memoria del cuore da te smarrita,
come l’anima gemella di te ingelosita,
come la fotocopia dei tuoi occhi ingiallita,
un’ombra che sfugge tra le dita.

Esercizio di Scrittura creativa "Ricordo"
di Elisa La Rosa 2E

mercoledì 31 gennaio 2018

La mano dei sentimenti di Guerra Luisa

La mano dei sentimenti


La prima volta che ho toccato il mare
La prima volta che ho toccato il mare ho provato una sensazione di freschezza, di pulito, ma anche di paura a causa delle onde. Ho capito subito, però, che esso era così bello che non potevo averne paura.

La prima volta che ho toccato la pittura
La prima volta che ho toccato la pittura ero all'asilo. Mi sono sentita libera tra tutti quei colori: blu, rosso, giallo, verde; avevo le mani tutte colorate e sapevo che ognuno di loro rappresentava un momento della mia vita.

La prima volta che ho toccato il tronco di un albero
La prima volta che ho toccato il tronco di un albero mi trovavo ad una comunione.
E’ stata una sensazione strana, perché la corteccia dell'albero era ruvida e dura. Da quel momento l'ho considerato come un elemento di fortezza e ho capito che nella vita si deve sempre essere forti.

La prima volta che ho toccato i banchi di scuola
La prima volta che ho toccato i banchi della scuola ho avuto una gran voglia di iniziare subito la lezione, di appoggiarvi libri, penne, quaderni e di scrivere ciò che immaginavo o pensavo.

La prima volta che ho toccato i pattini
La prima volta che ho toccato i pattini ho avuto una sensazione di velocità, di stupore e ho immaginato di pattinare insieme i miei amici. Stavamo scappando dalle cose negative ma allo stesso tempo stavano inseguendo i nostri sogni.

La prima volta che ho toccato il pelo del mio cane
La prima volta che ho toccato il pelo del mio cane ho avuto una sensazione di morbidezza e tenerezza, perché era appena un cucciolo. Ad ogni carezza si rilassava anche lui e da questo ho capito che saremmo stati inseparabili.

La prima volta che ho toccato un coltello
La prima volta che ho toccato un coltello, mi sono tagliata con la sua lama affilata. Ho provato una sensazione di dolore, ma avevo imparato, allo stesso tempo, a non toccarlo perché era pericoloso, dal momento che può essere utilizzato in cucina o addirittura per uccidere.

La prima volta che ho toccato i miei capelli

La prima volta che ho toccato i miei capelli ho capito subito che erano tanti, lisci e belli, per questo fin da piccola ne sono molto gelosa e ne vado fiera.

Esercizio di scrittura creativa "La mia mano" 
Di Guerra Luisa 1H

La mano dei sentimenti di Iengo Genoveffa

La mano dei sentimenti



Quando mi ha tenuto la mano mia nipote di 5 mesi
Ho preso in braccio mia nipote di 5 mesi e ha stretto con le sue mani piccole e morbide il pollice della mia mano.

Le gocce di pioggia
Un pomeriggio, mentre giocavo in cortile, ho sentito improvvisamente delle gocce in testa. Allora ho alzato il capo, ho toccato una goccia con un dito e ho provato una sensazione di freddo.

Quando sono caduta e mi sono slogata il polso
Stavo giocando in bicicletta con i miei cugini, sono caduta e mi sono slogata il polso.

Quando ha toccato per la prima volta la stufa
Ero piccola e, perché sapevo che la stufa era pericolosa, ne ho toccato la parte superiore così non mi sono scottata.

Quando ho usato per la prima volta il computer
Avevo 4 anni e ho preso il computer. Mia sorella mi ha insegnato ad usarlo e a scrivere il mio nome e ci sono riuscita.

Quando ho toccato per la prima volta il tronco dell’albero
Da piccola, ero con la mia famiglia in un bosco. Un mio parente mi ha messo su un albero, (che non era molto alto) e mi hanno scattato una foto.

Quando ho accarezzato il cane di mio nonno
Ero piccola e ho accarezzato il cane di mio nonno, era morbido e piccolo, all’inizio si spaventò ma dopo si tranquillizzò.

La prima volta che ho toccato i brillantini
Avevo 7 anni e dovevo fare un lavoretto per la scuola ed ho deciso di decorarlo con leggeri e luminosi brillantini.

La prima volta che ho pattinato

La prima volta che ho pattinato avevo paura di cadere, ma dopo mi sono fatta coraggio e ho sconfitto la paura imparando ad andare sui pattini.

Esercizio di scrittura creativa "La mia mano" 
di Iengo Genoveffa 1H

venerdì 26 gennaio 2018

Ricordare per... restare UMANI!

"Ricordare per restare Umani" ...lavori in corso alla Rita Levi-Montalcini


Esercizio di Scrittura Creativa e Arte
I Ricordi, le gioie e i dispiaceri del mio cuore, i dolori dell'Umanità 
Ricordare per... restare Umani
Laboratorio a cura della prof.ssa Marina Esposito

mercoledì 24 gennaio 2018

Pasquale intervista Musikè

L'intervista di Pasquale!

L'intervista di Pasquale ai cantanti del progetto Musikè!

Di Pasquale Baldinucci 1L

Marissa intervista Musikè ...

L'intervista di Marissa

L'intervista di Marissa al gruppo strumentisti "Musikè"

Di Capone Marissa 2N

La Natura è ...



La natura è
vedere un fiore sbocciare all’ alba
come un bruco diventa farfalla.
La natura è
ammirare il sole tramontare
ed un uccello cinguettare.
La natura è
un cielo nuvoloso
da guardare pensieroso.
La natura è
sentire un soffio di vento
trasportare le foglie in un movimento lento.
La natura è
correre felici su di un prato
dove poter gridare meravigliato.
La natura è
un raggio di sole
che riempie il cuore d’ amore.
La natura è
un manto di stelle limpide e chiare

come le infinite onde del mare.

Esercizio di scrittura creativa "La Natura"
Di Giugliano Santa 2E

La Rosa Bianca!

Mi viene naturale immaginare i balli, i grandi e sontuosi balli del ‘600 con tutti che danzano e chiacchierano.
Nessuno è triste perché c’è festa, magari non si sa neanche perché si festeggia, ma tutti ridono, dame e cortigiani, guerrieri e poveracci senza un briciolo di pane.
Quanto si divertono!
Non importa, non importa a nessuno come finirà…si balla fino a mezzanotte.
Ma una delle donne che prima sorrideva, ora piange sulle scale in silenzio, sta cercando perdono con un giovane dai riccioli biondo cenere.
Vociferano, forse si dicono addio o forse scapperanno assieme. Le scappatelle al buio e all’aperto piacciono un po’ persino alle farfalle bianche che svolazzano libere sulla lucente acqua al chiaro di luna. Sorridono, si abbracciano e salgono su una carrozza.
A loro cosa importa della ricchezza?
A loro cosa importa del giudizio degli altri?
Sono proprio come quelle farfalle, cioè liberi. Sanno che a nessuno importerà dei loro sentimenti e nessuno avrà pietà di loro, saranno ricercati tutta la vita tra i boschi, montagne ed orizzonti lontani.
Si ameranno sulla spiaggia, stringendo tra le braccia un piccolo neonato. Lo accompagneranno a scuola, gli diranno di non fidarsi di nessuno, di essere gentile.
Ma la felicità non dura per sempre, devono scappare perché non hanno rispettato la normalità dei fatti. La cattiveria li ha fermati con le mani e la faccia nera di clandestini. Camminano da soli, lo hanno sempre fatto, stanno correndo come se per loro ci fosse un domani, anche se sanno di non poter sopravvivere.
Sono piccole ombre colorate tra il blu e il verde. Si sostengono l’una l’altro, si adorano, sono una cosa sola. Il buio in questo momento non può prenderli, forse non ne ha il coraggio, ma sono fermati da una luce che illumina uno strapiombo, non hanno via d’ uscita.
Stanno cantando per calmare il bambino con l’animo che tutti credono scuro e disonesto, anche se in realtà è come un fiore, una bellissima rosa bianca, bianca perché simbolo di purezza.
Ma il bambino ha capito tutto, sa troppe cose, le coglie perfettamente con un singolo sguardo fulmineo ed abbraccia la mamma e il papà che tutti vorrebbero avere.


Esercizio di scrittura creativa libera, sottofondo di musica classica.
Di Marfella Giovanna 2N

mercoledì 17 gennaio 2018

Non è giusto!

Non è giusto!

Quando lo insulti ti senti un re
e non credi che possa capitare a te.
Appena lo vedi ti viene da pensare:
ecco un'altra preda da pestare.
I tuoi amici ti seguono sempre 
ma solo per non subirne le conseguenze.
Ma colui che hai sempre tormentato
un giorno di te si è liberato.
Con coraggio ha reagito 
e senza alzare un dito.
Un giorno capito l'errore
hai cominciato ad essere triste e di malumore.
Quel ragazzo che stavi pestando
ti ha fatto riflettere e andare allo "sbando".
Poi un giorno lo incontrasti
ed ebbe ancora un po' di paura,
pensò ad un'altra tortura.
Ma gli offristi le tue scuse
e tutto amichevolmente si concluse.
Siria Guerra 2C
Esercizio di Scrittura creativa "Non è giusto"

Correre...

Correre...
Fu rivolto solo a quello il mio pensiero; correre via da tutto e tutti, senza aver paura di ciò che sarebbe potuto accadere. In fondo, era anche inutile provarne, 
era un bosco tranquillo, senza alcuna insidia, il posto perfetto per potersi rilassare. Corsi per molto tempo, ogni tanto inciampando su di una radice di un qualsiasi albero, 
ma non mi fermai ed andai sempre più avanti.
Finalmente ero arrivato a destinazione. 
Avevo lì davanti il posto, per quanto mi riguarda, più bello che potesse esistere; 
dal primo momento che lo vidi, me ne innamorai.
Era la valle di una collina piena di erbetta come pavimento, 
contornata da alberi cresciuti perfettamente ai lati di questa "stradina", in modo tale da rendere la scena leggera ma allo stesso tempo profonda. 
Dalla collina scendeva una lieve cascata, 
che cadeva perfettamente su un lago d'acqua cristallina; 
dietro ... una grotta. 
Proprio qui, da quel momento trascorro interi pomeriggi a leggere, scrivere o semplicemente a rilassarmi. 
La grotta è allestita in modo tale da avere un posto tranquillo dove stare; 
ci sono dei cuscini di media grandezza appoggiati su un tappeto in lana
 dove sedersi e fare quello che si vuole. 
Il tutto è accompagnato dal leggero suono dell'acqua che scorre lieve e dal canticchio degli uccelli che rende l'aria più confortevole.
Giuseppe Marzano 2E
Esercizio di scrittura creativa "Le melodie della Natura..."

Melodie e colori nelle parole... in Natura

Ecco, mi vedo...
c' è il mio riflesso nell'acqua del ruscello. 
Mi trovo esattamente in un bosco tra la natura, 
dove il silenzio diventa rumore
 tra il canto di un uccello, 
l' acqua che scorre e le foglie degli alberi  
che sembrano danzare. 
Il canto degli uccelli porta la mia mente 
a liberarsi da ogni pensiero. 
Adesso salgo su quell'albero... che bella vista da qui sopra! 
All'improvviso sento delle gocce che bagnano i miei vestiti. 
Scendo dall'albero e inizio a correre in cerca di riparo, 
comincia a piovere ancora più forte. 
D'un tratto capisco che è inutile ripararsi 
e aspettare la fine della tempesta 
ed inizio a ballare in piena libertà. 
Potrò bagnarmi, ma non importa, 
sono cose che non capitano tutti i giorni! 
Così inizio a correre e ballare liberamente sotto la pioggia. 
Spesso non mi rendo conto che
 provare emozioni diverse 
 ti rende libera come un' aquila che vola tra le nuvole.

Castiello Tonia 2E
Esercizio di scrittura creativa "Le melodie della Natura..."