mercoledì 31 gennaio 2018

La mano dei sentimenti di Guerra Luisa

La mano dei sentimenti


La prima volta che ho toccato il mare
La prima volta che ho toccato il mare ho provato una sensazione di freschezza, di pulito, ma anche di paura a causa delle onde. Ho capito subito, però, che esso era così bello che non potevo averne paura.

La prima volta che ho toccato la pittura
La prima volta che ho toccato la pittura ero all'asilo. Mi sono sentita libera tra tutti quei colori: blu, rosso, giallo, verde; avevo le mani tutte colorate e sapevo che ognuno di loro rappresentava un momento della mia vita.

La prima volta che ho toccato il tronco di un albero
La prima volta che ho toccato il tronco di un albero mi trovavo ad una comunione.
E’ stata una sensazione strana, perché la corteccia dell'albero era ruvida e dura. Da quel momento l'ho considerato come un elemento di fortezza e ho capito che nella vita si deve sempre essere forti.

La prima volta che ho toccato i banchi di scuola
La prima volta che ho toccato i banchi della scuola ho avuto una gran voglia di iniziare subito la lezione, di appoggiarvi libri, penne, quaderni e di scrivere ciò che immaginavo o pensavo.

La prima volta che ho toccato i pattini
La prima volta che ho toccato i pattini ho avuto una sensazione di velocità, di stupore e ho immaginato di pattinare insieme i miei amici. Stavamo scappando dalle cose negative ma allo stesso tempo stavano inseguendo i nostri sogni.

La prima volta che ho toccato il pelo del mio cane
La prima volta che ho toccato il pelo del mio cane ho avuto una sensazione di morbidezza e tenerezza, perché era appena un cucciolo. Ad ogni carezza si rilassava anche lui e da questo ho capito che saremmo stati inseparabili.

La prima volta che ho toccato un coltello
La prima volta che ho toccato un coltello, mi sono tagliata con la sua lama affilata. Ho provato una sensazione di dolore, ma avevo imparato, allo stesso tempo, a non toccarlo perché era pericoloso, dal momento che può essere utilizzato in cucina o addirittura per uccidere.

La prima volta che ho toccato i miei capelli

La prima volta che ho toccato i miei capelli ho capito subito che erano tanti, lisci e belli, per questo fin da piccola ne sono molto gelosa e ne vado fiera.

Esercizio di scrittura creativa "La mia mano" 
Di Guerra Luisa 1H

La mano dei sentimenti di Iengo Genoveffa

La mano dei sentimenti



Quando mi ha tenuto la mano mia nipote di 5 mesi
Ho preso in braccio mia nipote di 5 mesi e ha stretto con le sue mani piccole e morbide il pollice della mia mano.

Le gocce di pioggia
Un pomeriggio, mentre giocavo in cortile, ho sentito improvvisamente delle gocce in testa. Allora ho alzato il capo, ho toccato una goccia con un dito e ho provato una sensazione di freddo.

Quando sono caduta e mi sono slogata il polso
Stavo giocando in bicicletta con i miei cugini, sono caduta e mi sono slogata il polso.

Quando ha toccato per la prima volta la stufa
Ero piccola e, perché sapevo che la stufa era pericolosa, ne ho toccato la parte superiore così non mi sono scottata.

Quando ho usato per la prima volta il computer
Avevo 4 anni e ho preso il computer. Mia sorella mi ha insegnato ad usarlo e a scrivere il mio nome e ci sono riuscita.

Quando ho toccato per la prima volta il tronco dell’albero
Da piccola, ero con la mia famiglia in un bosco. Un mio parente mi ha messo su un albero, (che non era molto alto) e mi hanno scattato una foto.

Quando ho accarezzato il cane di mio nonno
Ero piccola e ho accarezzato il cane di mio nonno, era morbido e piccolo, all’inizio si spaventò ma dopo si tranquillizzò.

La prima volta che ho toccato i brillantini
Avevo 7 anni e dovevo fare un lavoretto per la scuola ed ho deciso di decorarlo con leggeri e luminosi brillantini.

La prima volta che ho pattinato

La prima volta che ho pattinato avevo paura di cadere, ma dopo mi sono fatta coraggio e ho sconfitto la paura imparando ad andare sui pattini.

Esercizio di scrittura creativa "La mia mano" 
di Iengo Genoveffa 1H

venerdì 26 gennaio 2018

Ricordare per... restare UMANI!

"Ricordare per restare Umani" ...lavori in corso alla Rita Levi-Montalcini


Esercizio di Scrittura Creativa e Arte
I Ricordi, le gioie e i dispiaceri del mio cuore, i dolori dell'Umanità 
Ricordare per... restare Umani
Laboratorio a cura della prof.ssa Marina Esposito

mercoledì 24 gennaio 2018

Pasquale intervista Musikè

L'intervista di Pasquale!

L'intervista di Pasquale ai cantanti del progetto Musikè!

Di Pasquale Baldinucci 1L

Marissa intervista Musikè ...

L'intervista di Marissa

L'intervista di Marissa al gruppo strumentisti "Musikè"

Di Capone Marissa 2N

La Natura è ...



La natura è
vedere un fiore sbocciare all’ alba
come un bruco diventa farfalla.
La natura è
ammirare il sole tramontare
ed un uccello cinguettare.
La natura è
un cielo nuvoloso
da guardare pensieroso.
La natura è
sentire un soffio di vento
trasportare le foglie in un movimento lento.
La natura è
correre felici su di un prato
dove poter gridare meravigliato.
La natura è
un raggio di sole
che riempie il cuore d’ amore.
La natura è
un manto di stelle limpide e chiare

come le infinite onde del mare.

Esercizio di scrittura creativa "La Natura"
Di Giugliano Santa 2E

La Rosa Bianca!

Mi viene naturale immaginare i balli, i grandi e sontuosi balli del ‘600 con tutti che danzano e chiacchierano.
Nessuno è triste perché c’è festa, magari non si sa neanche perché si festeggia, ma tutti ridono, dame e cortigiani, guerrieri e poveracci senza un briciolo di pane.
Quanto si divertono!
Non importa, non importa a nessuno come finirà…si balla fino a mezzanotte.
Ma una delle donne che prima sorrideva, ora piange sulle scale in silenzio, sta cercando perdono con un giovane dai riccioli biondo cenere.
Vociferano, forse si dicono addio o forse scapperanno assieme. Le scappatelle al buio e all’aperto piacciono un po’ persino alle farfalle bianche che svolazzano libere sulla lucente acqua al chiaro di luna. Sorridono, si abbracciano e salgono su una carrozza.
A loro cosa importa della ricchezza?
A loro cosa importa del giudizio degli altri?
Sono proprio come quelle farfalle, cioè liberi. Sanno che a nessuno importerà dei loro sentimenti e nessuno avrà pietà di loro, saranno ricercati tutta la vita tra i boschi, montagne ed orizzonti lontani.
Si ameranno sulla spiaggia, stringendo tra le braccia un piccolo neonato. Lo accompagneranno a scuola, gli diranno di non fidarsi di nessuno, di essere gentile.
Ma la felicità non dura per sempre, devono scappare perché non hanno rispettato la normalità dei fatti. La cattiveria li ha fermati con le mani e la faccia nera di clandestini. Camminano da soli, lo hanno sempre fatto, stanno correndo come se per loro ci fosse un domani, anche se sanno di non poter sopravvivere.
Sono piccole ombre colorate tra il blu e il verde. Si sostengono l’una l’altro, si adorano, sono una cosa sola. Il buio in questo momento non può prenderli, forse non ne ha il coraggio, ma sono fermati da una luce che illumina uno strapiombo, non hanno via d’ uscita.
Stanno cantando per calmare il bambino con l’animo che tutti credono scuro e disonesto, anche se in realtà è come un fiore, una bellissima rosa bianca, bianca perché simbolo di purezza.
Ma il bambino ha capito tutto, sa troppe cose, le coglie perfettamente con un singolo sguardo fulmineo ed abbraccia la mamma e il papà che tutti vorrebbero avere.


Esercizio di scrittura creativa libera, sottofondo di musica classica.
Di Marfella Giovanna 2N

mercoledì 17 gennaio 2018

Non è giusto!

Non è giusto!

Quando lo insulti ti senti un re
e non credi che possa capitare a te.
Appena lo vedi ti viene da pensare:
ecco un'altra preda da pestare.
I tuoi amici ti seguono sempre 
ma solo per non subirne le conseguenze.
Ma colui che hai sempre tormentato
un giorno di te si è liberato.
Con coraggio ha reagito 
e senza alzare un dito.
Un giorno capito l'errore
hai cominciato ad essere triste e di malumore.
Quel ragazzo che stavi pestando
ti ha fatto riflettere e andare allo "sbando".
Poi un giorno lo incontrasti
ed ebbe ancora un po' di paura,
pensò ad un'altra tortura.
Ma gli offristi le tue scuse
e tutto amichevolmente si concluse.
Siria Guerra 2C
Esercizio di Scrittura creativa "Non è giusto"

Correre...

Correre...
Fu rivolto solo a quello il mio pensiero; correre via da tutto e tutti, senza aver paura di ciò che sarebbe potuto accadere. In fondo, era anche inutile provarne, 
era un bosco tranquillo, senza alcuna insidia, il posto perfetto per potersi rilassare. Corsi per molto tempo, ogni tanto inciampando su di una radice di un qualsiasi albero, 
ma non mi fermai ed andai sempre più avanti.
Finalmente ero arrivato a destinazione. 
Avevo lì davanti il posto, per quanto mi riguarda, più bello che potesse esistere; 
dal primo momento che lo vidi, me ne innamorai.
Era la valle di una collina piena di erbetta come pavimento, 
contornata da alberi cresciuti perfettamente ai lati di questa "stradina", in modo tale da rendere la scena leggera ma allo stesso tempo profonda. 
Dalla collina scendeva una lieve cascata, 
che cadeva perfettamente su un lago d'acqua cristallina; 
dietro ... una grotta. 
Proprio qui, da quel momento trascorro interi pomeriggi a leggere, scrivere o semplicemente a rilassarmi. 
La grotta è allestita in modo tale da avere un posto tranquillo dove stare; 
ci sono dei cuscini di media grandezza appoggiati su un tappeto in lana
 dove sedersi e fare quello che si vuole. 
Il tutto è accompagnato dal leggero suono dell'acqua che scorre lieve e dal canticchio degli uccelli che rende l'aria più confortevole.
Giuseppe Marzano 2E
Esercizio di scrittura creativa "Le melodie della Natura..."

Melodie e colori nelle parole... in Natura

Ecco, mi vedo...
c' è il mio riflesso nell'acqua del ruscello. 
Mi trovo esattamente in un bosco tra la natura, 
dove il silenzio diventa rumore
 tra il canto di un uccello, 
l' acqua che scorre e le foglie degli alberi  
che sembrano danzare. 
Il canto degli uccelli porta la mia mente 
a liberarsi da ogni pensiero. 
Adesso salgo su quell'albero... che bella vista da qui sopra! 
All'improvviso sento delle gocce che bagnano i miei vestiti. 
Scendo dall'albero e inizio a correre in cerca di riparo, 
comincia a piovere ancora più forte. 
D'un tratto capisco che è inutile ripararsi 
e aspettare la fine della tempesta 
ed inizio a ballare in piena libertà. 
Potrò bagnarmi, ma non importa, 
sono cose che non capitano tutti i giorni! 
Così inizio a correre e ballare liberamente sotto la pioggia. 
Spesso non mi rendo conto che
 provare emozioni diverse 
 ti rende libera come un' aquila che vola tra le nuvole.

Castiello Tonia 2E
Esercizio di scrittura creativa "Le melodie della Natura..."